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LA BELLEZZA COME RELAZIONE Esplorare la bellezza come “relazione” nella sua dimensione teologica: non solamente come un aspetto della nostra esistenza, ma come il fondamento stesso della nostra persona, fatta ad immagine della comunione trinitaria. Seguire, poi, il cammino di Dio per ritrovare la bellezza dell’essere in relazione con Lui: l’incarnazione e la pasqua. Infine, immergerci nella contemplazione del mistero della Trinità che richiama a sé tutte le cose, noi compresi.

LA BELLEZZA CHE DA VITA – Vivere da risorti L’arte paleocristiana si esprime in due filoni; l’uno è quello battesimale, l’altro è quello funerario. Non è casuale ed è interessante: se credo nella Resurrezione, ho aderito a qualcuno che la morte l’ha superata, l’ha ingoiata dal di dentro, ne ha trasformato il significato, ne ha fatto una Pasqua, un passaggio al Padre entrando nel Regno. E il posto migliore per annunciarlo è il sarcofago dove la morte si fa visibile.

LA BELLEZZA DI UNO SGUARDO L’arte è un tipo di sguardo. Un modo di vedere che «va al cuore della realtà e la manifesta». Nell’icona – come scrive R. Scalfi – «noi sperimentiamo lo sguardo di un altro. Essa non esce dalla mia esigenza di assoluto, ma “dall’esigenza” che ha l’Assoluto Iddio di incontrarmi, di parlarmi, di accompagnarsi a me, di condividere con me l’umana avventura».

LA BELLEZZA  CHE TRASFIGURA – Dal buio alla luce Molti hanno detto che la luce è una questione fisica fondamentale, ma è anche filosofica; è una realtà che diamo per scontata e, invece, sappiamo che sta al cuore del mistero rivelatore della vita, della materia, dell’energia. La luce ha un ruolo fondamentale nell’icona, potremmo dire che essa ne è l’essenza. Pavel Florenskij dice che l’icona è una pittura di luce non di colori, i colori testimoniano la luce.

In quale ora ebbe luogo l’Annunciazione? «La Vergine – scrive Massimo il confessore –viveva già nel digiuno e in piedi in preghiera presso la fontana, perché ha concepito la fonte della vita. Era il primo mese, il mese in cui Dio creò il mondo, per insegnarci che ora di nuovo rinnova il mondo invecchiato. Era domenica, il giorno nel quale ebbe luogo la resurrezione, ed era la prima ora…».

LA BELLEZZA CHE ATTRAE – La Pasqua nelle icone e nell’arte L’obiettivo di questi incontri è, da un lato, quello di conoscere l’arte cristiana; dall’altro, quello di vivere lo spirito con cui l’icona è creata: mentre si contempla, lo Spirito scrive l’icona nel nostro cuore, fa’ di noi un’icona. La vera icona è l’uomo vivificato. Avvicinarci al mondo delle icone e dell’arte ci chiede di entrare in confidenza con questo “nuovo” linguaggio.